venerdì 11 ottobre 2013



Chi Comanda a Roma?

Un libro di Ylenia Sina indaga su politica e lobby





Palazzinari, banche e stampa: un sistema di potere che tiene in pugno la Capitale
ROMA - Come disse il sindaco Giulio Carlo Argan negli anni Settanta: Roma è una città di case senza gente e di gente senza case. Un’immagine perfetta che non si è scolorita con il tempo. Ieri come oggi nella Città Eterna la politica non governa: la rendita e la speculazione edilizia continuano a disegnare la metropoli mentre migliaia di famiglie ogni anno vengono sfrattate dalle proprie abitazioni. Roma è la città dei costruttori, il comune che ospita il Vaticano, la capitale della politica e dell’informazione. Roma è il centro nevralgico degli interessi, convergenti ma anche divergenti. Sullo sfondo le amministrazioni spesso appiattite sui voleri dei «Padroni» della città. Dopo Napoli, Torino, Milano e Firenze l’inchiesta Chi comanda indaga sui poteri forti della Capitale, vero crocevia degli affari nazionali. Ylenia Sina, che già si è distinta per importanti lavori giornalistici, consegna nelle mani dei lettori la mappa dei poteri romani. Una ricostruzione che abbraccia gli anni di Rutelli e del Giubileo, quelli di Veltroni e del Piano regolatore dei Palazzinari fino all’evidente fallimento della giunta Alemanno e all’ascesa di Marino. Un ritratto sconcertante di come la politica non comanda ma asseconda. Un racconto che si avvale della testimonianza degli ultimi tre assessori all’Urbanistica del Comune: Morassut, Corsini e Caudo, i quali con i potenti hanno dovuto e dovranno concertare la loro azione politica. Chi governa veramente? E, soprattutto, a vantaggio di chi? Non basta dare un nome ai poteri forti per raccontare chi comanda Roma. È, infatti, il sistema che essi stessi hanno creato per garantirne la longevità a preoccupare di più.

CHI COMANDA IL MONDO ? Il Club Bilderberg in un libro di Domenico Moro





Secondo l'autore è un errore definire il Bilderberg come una cupola dal potere occulto in grado di imporre le decisioni allapolitica ed alla economia come di fatto lo hanno descritto alcuni intellettuali anch'essi autori di libri sul fenomeno del Bilderberg. Domenico Moro definisce il Bilderberg, una associazione internazionale composta da meneger, politici, banchieri, ed autorevoli membri appartenenti al mondo della comunicazione che periodicamente si riuniscono per decidere come influenzare ed imporre le politiche delle nazioni affinché siano garantiti i poteri forti. Sempre secondo Domenico Moro nei periodici incontri viene deciso il ruolo delle singole competenze in modo che la politica, l'economia e l'informazione camminino parallelamente ed in maniera uniforme.

Non sono pochi i premier e i  banchieri  centrali che, prima di  diventare tali  sono  entrati a far  parte del Bilderberg o  della  Trilaterale. Tra questi, Draghi e  Monti.  L'esistenza  di  queste  organizzazioni  pone questioni decisive  come il controllo democratico sui    processi   decisionali    pubblici.
 E'  possibile  gestire  le  sfide  della  mondializzazione  con  forme  di  coordinamento  composte  da  élites  restrittissime?  Élites    selezionate  solo  in  virtù  della  propria  enorme  ricchezza che appartengono a  pochi  Paesi, non  sono  elette  da  nessuno nè  delegate da alcuna autorità  pubblica,  agiscono in modo segreto e  sono  ispirate al dogma del  mercato  autoregolato.  Le   recenti   vicende  dell'euro dimostrano quanto una  gestione  affidata  a  ristrette  élites mercatistiche sia portatrice di caos. L'obiettivo di questo libro è analizzare l'organizzazione internazionale delle élites transnazionali, le basi economiche del loro potere, gli orientamenti e i modi attraverso i quali riescono a influenzare gli altri livelli di potere, a partire dagli Stati-nazione.

Domenico Moro è nato a Roma nel 1964. É laureato in sociologia. Collabora con quotidiani e riviste nazionali ed è autore di diversi volumi di carattere economico, politico e militare. Negli ultimi anni ha pubblicato il Nuovo Compendio del Capitale